Mi chiamano il Viaggiatore, perché sono in grado di navigare nel nostro passato, nell’avventura perduta della conoscenza, nella fantasmagoria delle nostre radici…

Ma sono soprattutto un detective …… il mio mestiere è quello di condurre indagini…

Tutto quello che la nostra cultura ha privato del senso dell’attualità, collocandolo nello spazio vuoto dell’oblio, io lo posso riscattare.

Posso restituire il tempo in cui gli uomini hanno bruciato le loro speranze e le loro esistenze…

Questa sera faremo un viaggio…… Un viaggio in un’epoca che ha visto una grande e tragica epopea. 

Lo faremo interrogando direttamente i protagonisti.

Tutti saranno smascherati … perché la nostra indagine è in uno spazio senza tempo, uno spazio non inquinato dal nostro modo attuale di vedere le cose… uno spazio in cui le maschere ci difenderanno dal cosiddetto “senno di poi”: il nostro peggior nemico…

Franco Rebuffo

(1943 – 2016)

Nasce a Bargagli, o meglio a Traso di Bargagli, sulle montagne liguri e vive a Genova fino ai primi anni ’70.

Frequenta il Liceo Cassini e poi si iscrive alla Facoltà di Biologia nell’Università di Genova, dove completa il corso di studi con una tesi sui comportamenti dei cetacei.

Gli eventi del ’68 lo distrarranno dalla discussione della sua tesi e, quindi, dal conseguimento del titolo di Laurea.

Nei primi anni ’70 si trasferisce a Milano dove frequenta la Facoltà di Filosofia dell’università Statale e si laurea con Mario Dal Prà con una tesi di ricerca, poi pubblicata, dal titolo Hegel e il pensiero matematico del suo tempo.

Dal 1985 partecipa ai seminari del Gruppo di lavoro internazionale sulla Filosofia della Natura di Hegel (Internationale Arbeitskreis zu Hegels Naturphilosophie) organizzati da Wolfgang Neuser dell’Università Kaiserslautern.

Dal 1990 al 2008 dirige la Rivista di Management Sistemi&Impresa (ESTE)

Entra, per caso, nel mondo della consulenza, venendo chiamato dalla Moplefan di Terni, che produceva TNT (tessuto non tessuto), applicazione industriale del polipropilene isotattico: importante scoperta di  Giulio Natta, per la quale ebbe il Nobel. Sulle linee di produzione della Moplefan si rilevavano importanti problemi di qualità del prodotto che innalzavano gli scarti.

E’ in questo contesto che inizia a sviluppare ed applicare una vision ed una practice per il management del rischio, elaborato con un originale processo di exaptation dalle scienze della complessità.

Negli anni ’90, rileggendo le scienze della cognizione, inizia a maturare l’idea di costituire una scuola per applicare  i principi delle scienze della complessità alle scienze manageriali.  Nasce così Noéma, piccola società di ricerca e consulenza messa su con l’amico Fulvio Carmagnola.

Poi nel 1999, gli incontri di Inverigo, ospiti dell’amico Mathias Deichmann, mettono capo ad una riflessione più allargata, tentando di coinvolgere nel progetto molti studiosi e consulenti, e producendo un programma di ricerca che possiamo riepilogare con la clinica della prassi.

Nasce così, nel 2000 a Milano, Alétheia, società di ricerca e consulenza di cui Franco sarà, fino all’inizio del 2016, il Direttore Scientifico.